martedì 9 marzo 2010

Uomini e tigri!!


Un sondaggio commissionato dall'Accademia internazionale delle discipline analogiche nelle principali città italiane,con interviste a 1000 soggetti di entrambi i sessi,tra i 18 ed i 50 anni,ha evidenziato che l'uomo si trova a doversi confrontare con donne sempre più aggressive (tigri), poco seducenti ed egoiste mentre le donne lamentano la presenza di uomini impacciati,bamboccioni ,incapaci di corteggiare e vili appena il gioco inizia a diventare serio.
Affermazioni che sono sintomo di una paura nascosta di volersi assumere le proprie responsabilità,di una incapacità di approfondire le proprie emozioni e di una sempre più crescente difficoltà a relazionarsi.
Donne che hanno saputo conquistarsi la loro libertà ed autonomia,determinate ed intraprendenti, ma, che con l'aggressività stanno indubbiamente penalizzando l'aspetto fondamentale e secolare maschile di protezione del gentil sesso,dando vita ad uno scambio di ruoli che sta notevolmente incrinando il rapporto di coppia.
Elemento aggiuntivo a ciò, le rispettive esigenze lavorative con relativa diminuzione del tempo a disposizione ,mancanza che contribuisce a creare nuove e frequenti tensioni.




2 commenti:

  1. ebbene si mascia,anche questa volta hai centrato bene il problema!
    ma la soluzione quale potrebbe essere?????

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  2. Nelle donne di oggi c'è una grande sofferenza nel farsi giocare dall'insicurezza e dalla volontà di voler dimostrare per forza di sapersi difendere.
    Nel passato l'aggressività femminile era negata e repressa fin dalla prima infanzia, al punto che Freud poté convincersi che le donne fossero per natura ipoaggressive; la loro sofferenza era del tutto inconscia e si manifestava spesso in sintomi isterici e depressivi. In quel modello sociale la loro difesa veniva garantita dai maschi della famiglia: il padre, i fratelli, il marito e alla fine i figli;i custodi della loro onorabilità e dei loro interessi.
    Oggi la donna si difende da sola con una nuova dignità e un orgoglio particolare,l'importante però è riuscire a rimanere nella propria dimensione senza sovvertire i ruoli che ci hanno sempre differenziato dall'altro sesso.
    Sacrifici e lotte hanno garantito la parità e l'affermazione femminile,come giusto che fosse,ma,non necessariamente questo significa neutralizzare o rendere succube l'uomo,quasi come scotto da pagare per gli errori del passato.
    E'proprio attraverso il modo di operare,di confrontarsi,della sensibilità,dell'intelligenza,della pacatezza che è possibile dimostrare la diversità comportamentale.
    Dare voce ai propri disagi, non subire, difendere la propria dignità, la propria preparazione professionale, la dignità di persona, pretendere di essere considerata per quello che si vale,sono tutte cose che possono essere fatte con serenità e nel pieno rispetto dell'altro in modo da riuscire a confrontarsi reciprocamente.
    Questo mio pensiero è in senso generale e dove vige la piena civiltà,sono fuori discussione tutti i casi limiti e i quelli in cui la donna è ancora trattata e considerata una nullità!
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