mercoledì 1 marzo 2017

FIGLI

                                                             






Nella mia quotidianità
giorno dopo giorno
goccia dopo goccia
uno stillicidio inclemente
sempre  presente.                                                        
Il mio cielo
costellato
di stelle buie e
ombre novembrine
capaci di ergere
un muro troppo alto
da poter essere scavalcato.
Silenzi rumorosi e
respiri affannosi
chiare esternazioni
dell'opprimente
morsa della paura
di non riuscire
a dimenticare
quell'arcaico dolore e
di sprofondare
nuovamente
nell' abissale dirupo.
Solitudine
mai appagata
per una morte inaspettata
che  ha lasciato vuote
minuscole braccia .
L'orologio della vita
indifferente
ha continuato a segnare
le sue ore ma
l'amore non vissuto
non è mai stato colmato
fin quando
una nuova pienezza
ha riempito
le braccia conserte.
Sotto un cielo opaco
una bimba  piangeva
ora una madre
si lascia cullare
da un sole riacceso
da abbracci infiniti e,
tanto attesi.
La morte prende ma
la vita dona e
l'incommensurabile
amore  dei figli
ha riempito
le vuote mani e
le pagine bianche
di un diario mai scritto,
con cuori nuovi e
abbracci sognati
cancellando quell'infido buio,
solitario compagno,
della vita mia.












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